LA PETIZIONE DI ARCIGAY
Per un parlamento EUROPEO che tuteli i diritti
delle persone LGBTI.
C’è un vincolo importante che tiene assieme gli Stati membri dell’Unione europea, un legame che vale molto di più di qualsiasi pareggio di bilancio e che può avere esiti immediati nella vita dei cittadini e delle cittadine di ogni Paese. Quel vincolo sono i diritti.
Nel 2009, per i Paesi membri dell’Unione europea è diventata vincolante la Carta dei diritti fondamentali: da allora essere cittadine e cittadini europei dovrebbe significare vedersi riconosciuti Dignità, Libertà, Uguaglianza, Solidarietà, Cittadinanza, Giustizia. Per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali in molti casi non è così. In un’indagine del 2013 dell’agenzia Ue per i diritti fondamentali (Fra), sondaggio che ha coinvolto circa 93mila persone LGBTI in Europa, due intervistati su tre hanno detto di aver nascosto o dissimulato il proprio orientamento sessuale a scuola e almeno il 60% di loro è stato oggetto di commenti o comportamenti negativi, mentre oltre l’80% – in ogni stato membro dell’Ue – ricorda commenti negativi o atti di bullismo verso studenti Lgbt. Il 19% degli intervistati si è sentito discriminato sul posto di lavoro o nella ricerca di un impiego, nonostante la tutela giuridica sancita dal diritto Ue, il 26% addirittura riferisce di aver subito aggressioni verbali o fisiche negli ultimi 5 anni. Stringendo il campo alle persone transessuali i casi di violenza salgono al 35%. Inoltre, in alcuni Paesi europei non esiste alcun tipo di riconoscimento per le unioni tra persone dello stesso sesso: l’Italia è tra questi.
L’attuale geografia a macchia di leopardo in tema di diritti delle persone LGBTI in Europa, rende le coppie gay o lesbiche che intendono costruire una famiglia migranti attraverso il continente, costrette a rincorrere leggi più favorevoli e perciò a suggellare lontano da casa le tappe più importanti della propria vita, quelle che chiunque altro festeggia tra amici e familiari .
IL RUOLO DEL PARLAMENTO EUROPEO
In questa situazione l’Unione europea può giocare un ruolo fondamentale: abbiamo sottoposto ai candidati e alle candidate per l’emiciclo di Strasburgo la piattaforma in dieci punti elaborata da Ilga (International lesbian & gay organization), e abbiamo chiesto loro di prendere, rispetto a quegli obiettivi, un impegno formale.
LE RICHIESTE
In particolare ai candidati e alle candidate chiediamo l’adozione una tabella di marcia dell’UE per la parità delle persone Lgbti, la creazione di un meccanismo di sorveglianza contro le violazioni dei diritti umani, l’adozione di una legislazione globale antidiscriminazione, azioni di contrasto alla violenza omofobica e transfobica, la promozione di una definizione inclusiva di famiglia nelle politiche dell’UE, la tutela dei diritti delle persone trans, interventi contro il bullismo scolastico, il contrasto alla discriminazione e allee disuguaglianze nelle politiche per la salute, garanzie per una protezione efficace per i richiedenti asilo LGBTI
COME ADERIRE
Aiutaci, con la tua firma, a sollecitare i nostri futuri europarlamentari ad un impegno serio su questi temi.
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